Odg per la seduta n. 16 della commissione Industria, Commercio, Turismo
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


10a Commissione permanente
(INDUSTRIA, COMMERCIO, TURISMO)


*16ª seduta: giovedì 11 ottobre 2018, ore 8,30


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

Interrogazioni
Svolte

IN SEDE REDIGENTE

I. Seguito della discussione del disegno di legge:
TARICCO ed altri. - Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane - Relatore alla Commissione VACCARO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 7ª, della 9ª, della 11ª, della 12ª, della 13ª e della 14ª Commissione)
(169)
II. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
GIROTTO ed altri. - Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 11ª, della 13ª e della 14ª Commissione)
(594)
PATRIARCA ed altri. - Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 5ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 11ª, della 13ª e della 14ª Commissione)
(622)
- Relatore alla Commissione ANASTASI

ESAME DI ATTI E DOCUMENTI DELL'UNIONE EUROPEA

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, del documento dell'Unione europea:
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni - Un settore europeo del commercio al dettaglio adeguato al 21° secolo - Relatore alla Commissione MARTI
(Parere della 14ª Commissione)
(n. COM(2018) 219 definitivo)

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

PUGLIA, PISANI Giuseppe, FEDE, NOCERINO, ANGRISANI, SILERI, RICCIARDI, TRENTACOSTE, ROMANO - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che:

le cosiddette agenzie di recapito private, risalenti ai primi del '900, hanno svolto egregiamente in regime di concessione dell'allora Ministro delle Poste, fino al 31 dicembre 2000, la propria attività di recapito di tutti i prodotti postali, in tutto il territorio nazionale;

allo scopo di assicurare la prestazione di un servizio postale universale, con prezzi accessibili a tutti gli utenti, con il decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, di recepimento della direttiva 97/67/CE, sono state revocate le concessioni alle agenzie di recapito, prevedendo l'introduzione degli istituti della licenza individuale e dell'autorizzazione generale per lo svolgimento dei servizi postali non riservati;

l'articolo 23, comma 3, del citato decreto legislativo, prima della modifica apportata con decreto legislativo n. 58 del 2011, stabiliva che, in relazione a quanto disposto dal decreto del Ministro delle comunicazioni del 5 agosto 1997, le concessioni di cui all'articolo 29, numero 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 156 del 1973, fossero valide sino al 31 dicembre 2000. Al comma 5 del medesimo articolo 23, veniva, altresì, previsto che Poste italiane potesse realizzare accordi con gli operatori privati, anche dopo la scadenza delle concessioni, al fine di ottimizzare i servizi, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi stessi anche attraverso l'utilizzazione delle professionalità già esistenti;

per garantire la sopravvivenza delle imprese e il mantenimento dell'occupazione esistente, furono stipulati, nel corso degli anni, accordi di collaborazione con le agenzie partner, del valore di circa 70 milioni, sottoscritti in esclusiva con il vincolo della non concorrenza, con affidamento diretto di corrispondenza Raccomandata e Assicurata, con l'obiettivo del raggiungimento degli standard di qualità europei, grazie alla specifica professionalità degli operatori delle agenzie;

con il cosiddetto «Memorandum» sottoscritto l'11 dicembre 2007 presso il Ministero delle comunicazioni, tra quest'ultimo, le agenzie di recapito e Poste italiane, sono state delineate le fasi essenziali del processo di liberalizzazione del settore;

nell'anno 2008 fu istituito da Poste italiane apposito albo fornitori e i servizi postali furono affidati con appositi bandi di gara, determinando una prima notevole contrazione del fatturato che dai circa 70 milioni del 2000, fu ridotto progressivamente a circa 58 milioni nel 2008, a 40 milioni nel 2011 e infine a 28 milioni nell'ultimo bando del 2012. L'ultima gara assegnata vedrà subentrare, dal 1° luglio 2017, la società G.S.P. Srl di Genova alla società Soluzioni di Napoli;

considerato che:

a seguito di questo processo si è assistito ad una progressiva e inesorabile riduzione dei livelli di occupazione all'interno delle agenzie di recapito, le quali hanno visto ridurre il loro numero da 70 nel 2000 a 10 nell'ultimo periodo;

in circa 10 anni, dunque, il valore degli appalti affidati da Poste italiane, in controtendenza con l'auspicato processo di liberalizzazione del servizio, si è segnatamente ristretto, tanto che le gare bandite di recente da Poste italiane prevedono l'affidamento di servizi per un valore non superiore a 28 milioni di euro, con ricadute significative sulle imprese, anche in termini di occupazione;

in questi ultimi anni, inevitabilmente, le agenzie di recapito e i lavoratori hanno tentato di reggere alla contrazione del mercato dei servizi postali, facendo ricorso anche a contratti di solidarietà, CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria), CIG (cassa integrazione guadagni) e infine alla mobilità;

nel frattempo Poste italiane SpA ha continuato ad avvalersi in tutte le regioni, in maniera continuativa e massiccia, di lavoratori a tempo determinato per le esigenze di consegna e di lavorazione della corrispondenza;

considerato, inoltre, che a quanto risulta agli interroganti:

in data 10 dicembre 2013, allo scopo di rispondere alla crisi occupazionale venutasi a creare, è stato siglato un accordo tra Poste italiane SpA e le organizzazioni sindacali, che prevedeva il riassorbimento dei lavoratori in mobilità delle agenzie, che avevano prestato fino ad allora servizi di recapito per Poste italiane SpA, attraverso la stipulazione di un contratto di lavoro a tempo determinato di soli 12 mesi;

il detto accordo conteneva, tra le altre cose, una rinuncia a ogni azione economica e pretesa risarcitoria nei confronti di Poste italiane, per eventuale responsabilità solidale, in ordine al rapporto di lavoro pregresso dei lavoratori con le agenzie di recapito, nonché la prestazione dell'attività lavorativa oggetto del contratto nelle regioni Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna, che per alcuni lavoratori rappresentava l'onere di trasferirsi per lavorare a tempo determinato in un posto a circa 1.000 chilometri di distanza;

in ragione delle condizioni al ribasso previste, e considerata l'evidente volontà non risolutiva della crisi occupazionale, il suddetto accordo è stato sottoscritto da una bassa percentuale di lavoratori, che avevano trovato nei contenuti dello stesso una evidente violazione dei loro diritti. In particolare, i lavoratori interessati hanno ritenuto insensato che a fronte di un'esigenza di forza lavoro da parte di Poste italiane nel sud Italia, e in Campania in particolare, essa abbia previsto un accordo di collocamento dei lavoratori nelle sole regioni del Nord;

dopo una serie di vicissitudini succedutesi nel corso degli anni, da ultimo, con un accordo del 19 giugno 2018, sono stati assorbiti nell'organico di Poste italiane una serie di lavoratori ex dipendenti delle agenzie di recapito, mentre non sono stati contrattualizzati, e sono tuttora disoccupati, circa 200 lavoratori appartenenti prevalentemente alle aree di Roma, Campania e Sicilia;

considerato infine che a parere degli interroganti sarebbe opportuno che i lavoratori delle agenzie di recapito, rimasti senza occupazione a seguito di quanto descritto, venissero riassunti e assorbiti nell'organico di Poste italiane, anche allo scopo di non perdere le competenze e il know how acquisito dai medesimi nel corso della propria esperienza lavorativa e, soprattutto, di salvaguardare il loro diritto al lavoro,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se non ritenga di valutare l'opportunità di avviare un tavolo di concertazione con Poste italiane SpA e i rappresentati di categoria dei dipendenti delle agenzie di recapito rimasti senza impiego al fine di individuare soluzioni idonee a garantire opportunità occupazionali ai lavoratori lasciati fuori dagli accordi citati.


(3-00133)



MANTOVANI - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che:

con i decreti ministeriali del 28 settembre 2010 e 12 novembre 2010, il Ministero dello sviluppo economico ha conferito i permessi di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi "Bugia" e "Fantozza" alla società AleAnna Resources LLC, per la durata di 6 anni e ricadente nel territorio delle province di Reggio Emilia e Modena. I due decreti di conferimento sono stati emanati a valle dell'acquisizione del giudizio positivo di compatibilità ambientale e dell'intesa della Regione Emilia-Romagna;

il programma dei lavori previsto dai due decreti di conferimento prevedeva, tra l'altro, l'esecuzione di un rilievo geofisico 3D, la cui realizzazione è subordinata al rilascio dell'autorizzazione da parte dell'ufficio territoriale UNMIG di Bologna;

la società AleAnna Resources LLC, con istanze presentate nel corso del 2014, ha, pertanto, chiesto all'UNMIG di Bologna l'autorizzazione all'esecuzione del rilievo geofisico 3D per la quale è stata chiesta l'intesa alla Regione e avviata la procedura di verifica di compatibilità ambientale come previsto dalle normative vigenti;

a seguito degli eventi sismici occorsi in Emilia nel corso del 2012, la Regione con deliberazione della Giunta regionale n.547 del 23 aprile 2014 aveva disposto, tra l'altro, «la sospensione dei procedimenti regionali relativi all'espressione di pareri e valutazioni nonché all'adozione di atti di assenso comunque denominati tesi a consentire lo svolgimento sul territorio regionale di nuove attività di ricerca, prospezione, coltivazione e stoccaggio d'idrocarburi». Con successiva propria delibera (DGR n.903) del 13 luglio 2015 la Regione ha poi revocato la sospensione disposta con il precedente provvedimento;

la sospensiva operata dalla Regione ha conseguentemente comportato un allungamento dei tempi per l'emanazione degli atti regionali necessari ai fini della richiesta autorizzazione. Il Ministero dello sviluppo economico, con 4 specifici decreti ministeriali del 15 aprile 2015 e dell'11 ottobre 2016 per il permesso Bugia e del 6 novembre 2015 e dell'11 ottobre 2016 per il permesso Fantozza, ha sospeso il decorso temporale dei due permessi ivi compresa l'intesa della Regione, quest'ultima necessaria ai fini dell'autorizzazione a effettuare il rilievo geofisico 3D previsto nel programma dei lavori;

la Regione ha assentito alla fattibilità del progetto di esecuzione del rilievo geofisico nei due permessi con delibere di giunta n.1481 e n.1482 del 19 settembre 2016 (esito positivo con prescrizioni). Dette delibere sono state trasmesse all'ufficio territoriale competente della Direzione generale per la sicurezza anche ambientale delle attività minerarie ed energetiche del Ministero (UNMIG di Bologna) che avrebbe dovuto provvedere al rilascio delle autorizzazioni finali;

considerato che:

la popolazione locale ha espresso più volte in passato la contrarietà per tali progetti di ricerca e trivellazioni al fine di difendere le oasi naturalistiche presenti, evitare il deprezzamento del territorio e dei prodotti tipici e fermare lo sfruttamento del suolo per una politica energetica basata sul petrolio invece che sull'utilizzo di energie sostenibili;

tale malcontento ha portato alla nascita di specifici comitati di cittadini contro la ricerca avviata presso l'area "Fantozza" e l'approvazione, da parte di diversi Consigli comunali, di appositi ordini del giorno nei quali, oltre a esprimere preoccupazione per l'azione di ricerca avviata e l'intenzione di esercitare ogni azione possibile per la tutela del territorio, si ribadisce la contrarietà a qualsiasi intervento che possa avere impatto negativo sull'ambiente;

rilevato inoltre che:

la Regione Emilia-Romagna, con nota del 22 maggio 2017, ha ritenuto utile, in risposta alle richieste fatte dagli enti locali interessati al progetto, proporre una sospensione del decorso temporale del titolo minerario al fine di consentire l'avvio di un adeguato programma di comunicazione e confronto con la cittadinanza in merito alle attività programmate e alle tutele previste nel corso delle attività medesime;

la società Aleanna Resources LLC, pertanto, in data 6 giugno 2017 ha presentato al Ministero ulteriori istanze di sospensione per i permessi. Il Ministero ha assentito in data 20 giugno 2017;

con la delibera n. 1415 del 3 settembre 2018, la Regione ha rilevato che gli esiti degli incontri con la cittadinanza "hanno evidenziato una preoccupazione generalizzata dei cittadini che dimostrano avversione alla realizzazione dei progetti confermando le ragioni di insostenibilità sociale che gli enti locali avevano manifestato approvando gli ordini del giorno di cui sopra";

con tale atto, la Regione ha deliberato quindi "di comunicare, in attuazione del principio di leale collaborazione, al Ministero dello sviluppo economico che non si riscontrano allo stato attuale le condizioni per procedere al rilascio di ulteriori atti formali relativi ai permessi di ricerca Fantozza e Bugia al fine di garantire un interesse generale e la coesione sociale del territorio coinvolto; di chiedere al Ministero dello Sviluppo Economico di valutare ed accogliere le istanze di contrarietà espresse";

considerato infine che:

appare all'interrogante chiaro, sulla base del manifesto malcontento espresso dalla popolazione e dagli enti locali, che l'intendimento della Regione sia quello di bloccare l'iter del procedimento descritto, che era stato, al contrario, prima sostenuto a ogni livello amministrativo previsto dalla normativa vigente;

la legge n. 239 del 2004 di riordino del settore energetico all'art. 1, comma 7, lett. n), conferma la riserva allo Stato delle determinazioni inerenti alla prospezione, alla ricerca e alla coltivazione di idrocarburi da adottare, per la terraferma, d'intesa con la Regione interessata,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda intervenire al fine di interrompere definitivamente l'iter del procedimento, sulla base delle contrarietà espressa dai cittadini e dagli enti locali delle zone interessate dai permessi "Bugia" e "Fantozza" e nella delibera n. 1415 del 3 settembre 2018 della Regione Emilia-Romagna e, nel caso, quali provvedimenti voglia adottare per dare seguito a tale intendimento.

(3-00268)